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Commercialisti e ragionieri hanno perso in media il 14% del proprio reddito reale dal 2005 al 2014.
A dirlo è un articolo, pubblicato da Il Giornale e ripreso dal sito Dagospia, che riporta una ricerca condotta da Adepp, in base alla quale“il professionista italiano ha mantenuto a fatica i suoi livelli di reddito nominale, ma, se si tiene conto dell’inflazione, ha registrato perdite in termini di reddito reale”. La perdita media di reddito reale di tutti i professionisti in Italia, sempre nello stesso periodo preso in esame, sfiora il -24%.
Un dato ancora più allarmante se si prendono poi in esame le categorie che versano nelle peggiori condizioni. Lo scorso anno, gli avvocati hanno visto la cancellazione di ben 8.000 nominativi dal proprio Ordine; il calo medio del reddito di questi professionisti è il peggiore: -35% sempre dal 2005 al 2014. Altra categoria professionale particolarmente penalizzata è quella degli ingegneri e architetti che hanno registrato una perdita media del 22%. In questo scenario a tinte fosche, commercialisti e ragionieri sembrano i meno penalizzati, sebbene abbiano registrato anch’essi negli ultimi anni un calo del proprio reddito piuttosto preoccupante. Un clima allarmante e instabile a fronte del quale conviene sempre più pensare a organizzare al meglio il proprio piano previdenziale che tuteli al meglio il presente.