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Come fronteggiare i tagli alle pensioni d’oro
Con una circolare l’INPS ricorda che a decorrere dal 1 gennaio 2019 “i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici”.
È fondamentale sapere che le decurtazioni si applicano solo alle pensioni con almeno una quota retributiva, dunque le pensioni dei contributivi puri non sono al momento intaccate come non lo sono neanche le pensioni degli iscritti alle casse private.
Lo stesso presidente dell’INPS Pasquale Tridico precisa che “solo la parte retributiva verrà tagliata” mentre invece non saranno oggetto di decurtamento le pensioni di invalidità e quelle riconosciute a vittime del dovere.
Vediamo ora le percentuali delle aliquote in proporzione agli importi:
Da 100.000 a 130.000 | 15% |
Da 130.000 a 200.000 | 25% |
Da 200.000 a 350.000 | 30% |
Da 350.000 a 500.000 | 35% |
Sopra i 500.000 | 40% |
L’assegno pensionistico già ridotto per il calcolo misto, rischia di subire ulteriori decurtazioni. Se nel corso della vita lavorativa un dipendente godeva di un certo reddito e dunque di un determinato tenore di vita, difficilmente potrà mantenerlo durante gli anni post-lavorativi.
Risulta essere sempre più importante pianificare la propria pensione in modo autonomo, progettando una erogazione differenziata delle rendite e investendo il proprio patrimonio durante gli anni lavorativi in modo adeguato.